ArchitetturaSostenibilità

Bosco verticale: un simbolo di successo per la filiera

Il Bosco Verticale dello Studio Boeri è stato definito come il grattacielo più bello e innovativo del mondo dal Council on Tall Buildings and Urban – Illinois Institute of Technology di Chicago. Si tratta dell’ultimo, in ordine di tempo, dei riconoscimenti ricevuti da un’opera simbolo del rilancio della città di Milano ma anche un esempio di come il cemento e il calcestruzzo possano coniugare solidità, estetica e sostenibilità.

La motivazione del conferimento del premio è che «il Bosco Verticale è un esempio unico nell’utilizzo del verde in altezza e in proporzione. La “facciata vivente” dell’edificio, che incorpora numerosi alberi e oltre 90 specie di piante, svolge il ruolo di interfaccia attiva per l’ambiente circostante. Ciò che rende l’idea eccezionale è l’azione delle piante, che agiscono come estensione della copertura esterna dell’edificio. La giuria ha definito innovativa l’esplorazione della vitalità del verde su tali altezze».

La scelta ruota attorno alla parte visibile ovvero al “verde” ma l’innovazione non sarebbe stata possibile senza l’attento studio dei materiali per la realizzazione delle strutture, soluzioni ad hoc altamente sostenibili e in grado di sopportare i carichi aggiuntivi derivanti dalle grandi quantità di terreno necessarie alla crescita della vegetazione.

Calcestruzzi ad alta resistenza per l’elevazione o a bassissimo calore di idratazione e alta lavorabilità per i getti massivi delle fondazioni, utilizzo di materiali provenienti da riciclo per garantire la sostenibilità sono solo alcune delle soluzioni scaturite dalla stretta collaborazione con il produttore di calcestruzzo.

Il Bosco Verticale concretizza l’elevato contenuto innovativo della filiera che si dimostra ancora una volta capace di rispondere a esigenze sempre nuove e in grado di cogliere anche le sfide più ardite offerte dalle archistar internazionali.

Margherita Galli
Ingegnere ambientale con un Master in Ingegneria ed Economia Ambientale. In Federbeton segue il tema dell’economia circolare. Per quattordici anni funzionario di Atecap, l’Associazione dei produttori di calcestruzzo preconfezionato appartenente a Federbeton, dove si è occupata dei temi ambientali e della sicurezza sul lavoro. In precedenza è stata tecnologo in Ispra.

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