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L’industria italiana del Cemento. Riparte la rivista dedicata a un materiale formidabile

…sembra incredibile, eppure è vero… in un’epoca che sembrava destinata a piegarsi a internet e ai social media, le riviste cartacee continuano ad avere il loro fascino. Accolta da un grande apprezzamento, torna L’industria italiana del Cementouna delle riviste più accreditate per raccontare l’eccellenza del cemento, il materiale da costruzione più longevo ed eccezionale della storia delle costruzioni nel mondo. 

Il cemento ha accompagnato il processo di modernizzazione dell’Italia nel Novecento e dal 1929, fino all’aprile 2010, la rivista lo ha raccontato nelle sue pagine. Nel 2021 si riparte con il numero 855 per sottolinearne la continuità e ripercorrendo le tappe più significative del decennio trascorso. E per farlo si è scelto il modo più tradizionale, la carta e non il supporto elettronico che ne avrebbe forse facilitato la diffusione ma non certo fatto rivivere il fascino di sfogliarne le pagine….

Nel decennio trascorso il cemento ha continuato a essere protagonista di opere tradizionali ma anche innovative e sorprendenti, grazie alle sue infinite potenzialità nel dare forma e sostanza a edifici, ponti e infrastrutture, con una nuova declinazione che è quella della sostenibilità. Ne sono testimonianza soprattutto i grattacieli che più di ogni altra opera hanno caratterizzato gli anni più recenti sia in Italia che nel mondo. Infatti, nella rivista non ci sono, e non ci saranno, solo opere italiane, con il chiaro intento di offrire una panoramica il più ampia possibile al lettore.  

Ci si augura di presentare nei numeri futuri sempre più opere italiane, chiaro segnale di rinascita e di ripresa dell’economia nazionale per la quale il settore delle costruzioni è una forza trainante. Non a caso la copertina del nuovo numero della rivista rievoca quelle degli anni del miracolo economico, quando in evidenza c’erano i ponti dell’Autostrada del Sole, i viadotti eleganti di Silvano Zorzi, gli archi e gli stralli di Riccardo Morandi, l’aula delle udienze pontificie di Pier Luigi Nervi, il ponte dalla forma senza nome di Sergio Musmeci. 

Nei prossimi numeri ci auguriamo di avere l’imbarazzo della scelta su quale nuova opera italiana raffigurare in copertina. Per adesso godiamoci il primo numero della rinata rivista nel quale si potranno riscoprire tante architetture e tante strutture, alcune delle quali non hanno avuto il giusto risalto sulla stampa ma che sono l’ennesima testimonianza di quanto il cemento sia il protagonista indiscusso di idee progettuali formidabili.  

La rivista continuerà quindi a raccontare le cose straordinarie che si possono realizzare con questo materiale e a favorirne la conoscenza e dimostrare le sue reali, indiscutibili potenzialità, con una nuova sfida: raccontare le innovazioni e l’impegno per la sostenibilità delle costruzioni.

Laura Negri
Laureata in Ingegneria Civile Edile. Dopo alcune esperienze lavorative in studi tecnici di progettazione, nel gennaio 1991 entra in Aitec (Aitec – Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento) con competenze nel settore normativo e legislativo in materie ambientali e tecniche e nella Redazione de "L'industria Italiana del Cemento". Oggi segue gli stessi temi in Federbeton.

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