Investiamo in infrastrutture per stimolare la ripresa ma soprattutto per il futuro del Paese

L’appello del mondo accademico

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L’emergenza non è finita, l’attenzione è ancora alta e gli sforzi sono concentrati soprattutto sull’oggi, sull’aspetto sanitario e sul sostegno immediato alle attività economiche e alle famiglie, ma nel pieno della fase 2 non si può più prescindere dalle riflessioni sul futuro.

Il Paese deve ripartire, ma la ripartenza non sarà realmente tale se non si riuscirà a dare il giusto stimolo all’economia, con una politica basata su investimenti pubblici e privati nei settori capaci di fare da volano per lo sviluppo.

Le infrastrutture, in questo senso, rappresentano lo strumento più efficace.

Quelle infrastrutture sicure e moderne di cui il nostro Paese ha urgente bisogno, insieme a edifici belli, sismicamente adeguati, salubri ed efficienti. 

Quelle infrastrutture che attivano un effetto moltiplicatore del PIL (1 milione di euro investito in infrastrutture porta un aumento di PIL di 1,62 milioni, come afferma uno studio della Banca d’Italia), perché strade, ferrovie, porti, aeroporti, metropolitane insieme alle altre reti connettono le persone ma anche le attività economiche e sociali, stimolando nuove occasioni di investimento.

Investire nelle infrastrutture significa portare ricchezza nei territori e permettere a tutto il Paese di beneficiare di una ripresa e di uno sviluppo idoneo.

Le misure finora adottate dal Governo mirano giustamente a rendere più sicure e più efficienti le nostre case. Ma vivere non è solo abitare. Le persone devono potersi muovere per raggiungere i luoghi di cura, le scuole e gli altri luoghi di vita, siano di lavoro che di svago con le medesime garanzie di sicurezza ed efficienza.

Che si pensi al patrimonio esistente o a nuove realizzazioni, laddove se ne rilevi la reale necessità, bisogna mettere in campo un piano strategico, un impulso per la ripartenza a vantaggio dell’intera economia che permetterà di consegnare alla comunità un patrimonio costruito più sicuro ed efficiente dal quale e con il quale ripartire.

Il nostro Paese, le imprese, i professionisti, i lavoratori hanno il know how necessario a rispondere adeguatamente a quelle esigenze di sostenibilità, sicurezza ed efficienza che sono essenziali e di cui tutti devono poter usufruire senza esclusioni.

Gli investimenti in infrastrutture devono essere messi urgentemente al primo posto nelle priorità perché investire oggi in infrastrutture sicure, durabili e sostenibili serve per la ripresa, ma soprattutto è indispensabile per il futuro e per lo sviluppo socio-economico del Paese.

Francesco Karrer

Firmatari:

Prof. Francesco Biasioli (già Politecnico di Torino), Prof.ssa Tullia Iori (Università di Roma Tor Vergata), Prof. Giuseppe Mancini (già Politecnico di Torino), Prof. Roberto Realfonzo (Università di Salerno), Prof. Marco Menegotto (Presidente Aicap, già “Sapienza” Università di Roma), Prof. Luigi Coppola (Presidente ACI Italy Chapter, Università di Bergamo), Prof.ssa Valeria Corinaldesi (Università Politecnica delle Marche), Prof. Gustavo Piga (Università di Roma Tor Vergata), Prof. Liberato Ferrara (Politecnico di Milano), Prof. Alessandro Rasulo (Università di Cassino), Prof. Tomaso Trombetti, Prof.ssa Francesca Moraci (Università Mediterranea di Reggio Calabria), Prof. Enzo Siviero (Università eCAMPUS on line), Prof. Paolo Riva (Università di Bergamo), Prof. Roberto Capozucca (Università Politecnica delle Marche), Prof. Piero Colajanni (Università di Palermo), Prof. Gaetano Della Corte (Università di Napoli Federico II), Prof. Alberto Maria Avossa (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”), Prof. Giovanni Minafò, Prof. Rosario Montuori (Università di Salerno), Prof. Giorgio Serino (Università di Napoli Federico II), Prof. Antonio Bilotta (Università di Napoli Federico II), Prof. Mario Alberto Chiorino (Professore Emerito Politecnico di Torino), Prof.ssa Cristiana Chiorino, Prof. Claudio Mannini (Università degli Studi di Firenze), Prof. Luca Giordano (Politecnico di Torino), Prof. Michele Mele (già “Sapienza” Università Roma), Prof. Luca Buccoliero (Università Commerciale “Luigi Bocconi” Milano), Prof. Bruno Daniotti (Politecnico di Milano), Prof. Mario D’Aniello (Università di Napoli Federico II), Prof. Giovanni Fiori (LUISS), Prof. Giovanni Muciaccia (Politecnico di Milano), Prof. Pierfranco Ventura (già Sapienza Università di Roma), Prof. Pietro Gambarova (Politecnico di Milano), Prof. Roberto Scotta (Università di Padova), Prof. Vincenzo Piluso (Università di Salerno), Prof. Gennaro Magliulo (Università di Napoli Federico II), Prof. Emidio Nigro (Università di Napoli Federico II), Prof. Paolo Martinelli (Politecnico di Milano), Prof. Alfonso Vulcano (Università della Calabria), Prof. Bernardino Chiaia (Politecnico di Torino), Arch. Sergio Pasanisi, Ing. Mauro Giuliani (ACI Italy Chapter, Redesco), Prof.ssa Andreina Scognamiglio (Università degli studi del Molise), Prof. Giuseppe Carlo Marano (Politecnico di Torino), Prof. Giuseppe Santoni (Università di Roma “Tor Vergata”), Prof. Andrea Barenghi (Università del Molise), Prof. Mario Libertini (Sapienza Università di Roma), Avv. Anna Romano, Prof. Franco Gallo, Prof. Ferdinando Tupone (LS-HRM – Universita di Firenze), Arch. Mariano Strizzi (Comitato Scientifico EURISPES), Prof.ssa Marinella Fossetti (Università degli Studi di Enna Kore).

Francesco Karrer – Architetto e urbanista, è una delle figure più importanti nel campo dell’urbanistica e delle politiche territoriali in Italia. È stato Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e Commissario dell’Autorità portuale di Napoli e attualmente è Presidente del Comitato Scientifico di Federbeton.