Architettura

Casa Y: il calcestruzzo nella quotidianità

«Ho scelto il calcestruzzo perché volevo mostrare fino a che punto questo materiale può essere utilizzato all’interno come all’esterno di un edificio». A raccontarlo è Andrea Viviani, l’architetto responsabile di Casa Y, un edificio residenziale destinato a ospitare tre generazioni di una stessa famiglia.

Il progetto, candidato nell’ambito di In/Architettura 2020, l’iniziativa promossa dall’Istituto Nazionale di Architettura e dall’ANCE, si compone di tre appartamenti per nuclei familiari molto differenti: una coppia di genitori settantenni, una giovane coppia con un bambino piccolo e l’anziana nonna, matriarca dell’intera famiglia. Gli spazi sono organizzati all’interno di un unico corpo che si distende in modo naturale lungo tutto il lotto, il cui asse maggiore è in direzione nord-sud. Il progetto si conclude con una serie di spazi comuni e conviviali come il tetto-terrazza, il garage “sociale” e lo spazio ipogeo della piscina.

«Questa non è la prima volta che utilizzo il calcestruzzo per qualcosa di diverso rispetto allo “scheletro” di una casa, ma Casa Y ha una struttura molto particolare» ci ha spiegato l’architetto. Il calcestruzzo è infatti per molti motivi il materiale più adatto per le costruzioni, ma raramente viene utilizzato per gli esterni. È questo che rende Casa Y un progetto così interessante.


Le fasi della costruzione

Si parte da una parete portante interna dello spessore di 25 centimetri. «In questo caso il calcestruzzo è stato lavorato con un anti polvere ed è stato sabbiato» ha precisato Viviani. La parete esterna utilizza invece un setto continuo in cemento armato dilavato lasciato a vista.

«È interessante notare che la parte sud dell’edificio non poggia a terra. In questo caso, il materiale è stato di grande aiuto nella progettazione perché ci ha permesso di creare una struttura a sbordo con una “soletta” di 30 centimetri di calcestruzzo».

Il muro a cassetta, che compone il corpo maggiore dell’edificio, è stato lavorato con una lacca ritardante per permettere a 24 ore dalla messa in posa di creare un effetto a rilievo e dare «scabrosità» e quindi movimento all’esterno di Casa Y. Infine, il colore, che ricorda i toni della terra, è completamente naturale ed è dato dall’utilizzo dell’ossido di zolfo.

Redazione
Redazione Tecnica del Blog Federbeton.

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